Il nostro “io” bambino

S

icuramente, come libri che trattano questo argomento e sono stati d’ispirazione, ci sono:
Il piccolo Principe, Antoine de Saint Exupéry.
Alice nel paese delle Meraviglie, Lewis Carroll.

Che possono essere anche guardati dopo nei film (consiglierei sempre prima la lettura del libro e poi la visione del film):
Il Piccolo Principe di Mark Osborne. E’ stato fatto nel 2015 quindi è anche molto attuale e potrebbe avvicinarsi alla visione dei ragazzi adesso.
Di “Alice nel paese delle meraviglie” abbiamo veramente tantissime versioni ; es. 1999 Nick Willing, 1951 Walt Disney, 1949 cortometraggio francese, 2010 Walt Disney Tim Burton.

Sarebbe pertanto interessante proporre un confronto tra le varie interpretazioni dei registi.

Molti hanno preso ispirazione dal libro di Lewis Carroll , dal 1982 all’ultima del 2016 sempre di Walt Disney (Alice attraverso lo specchio). Bisognerebbe sceglierne almeno tre in momenti diversi.

Altri esempi di film , ma non assolutamente meno importanti , sono:

Big Fish, Tim Burton 2003 : un perfetto confronto tra il figlio che “non vede” e il padre che “vede”.

Il favoloso mondo di Amelie, Jean-Pierre Jeunet 2001: una continua ricerca dell’amore, inteso sia per gli altri e l’aiuto incondizionato per il prossimo, sia la conquista della sua anima gemella data da segni per lei molto importanti. Il film è visto tutto  dal suo modo di percepire la realtà e di trovare soluzioni, sensibile e sognatore tanto da dargli una continua missione importante da svolgere per arrivare alla conclusione che fondamentalmente è la felicità.

Questi esempi di libri e film trattano l’argomento di DIMENSIONI  ovvero la ricerca del nostro  “bambino”.

Il nostro “bambino” è inteso come la nostra immaginazione e la possibilità di essere cosa vogliamo e quando vogliamo grazie alla fantasia e, possibilmente, rendere quella fantasia anche realtà con la forza della passione.

E’ un messaggio che indirizzo  agli adulti  che spesso a causa della routine quotidiana non riescono più a percepire quello stato.

Relazionato alla scuola invece , credo sia un buon percorso motivazionale per i ragazzi adolescenti che iniziano a ritrovarsi nelle prime fasi di scelte e bivi che determineranno il loro futuro. E’ uno spettacolo che motiva la ricerca di quello che si vuole essere senza schemi pregiudiziali ma semplicemente iniziando ad ascoltare quella vocina (il nostro inconscio) che ogni tanto parla ma è molto facile soffocarla perché al giorno d’oggi siamo tutti di fretta e stressati e diventa difficile dargli tempo per esprimersi.

Quella voce parla solo se c’è silenzio assoluto.