Lara del dottor Zivago, Lara Croft o Lara D’Amelia?

S

cusatemi già in partenza la sfrontataggine del titolo, ma dovete sapere che spesso per far capire che il mio nome è “Lara” e non “Laura” o “Sara” bisogna specificarlo con un nome famoso per farlo riconoscere. Non a caso ho scelto questi due personaggi: donne indiscutibilmente belle, particolari e completamente diverse su ogni fronte (tra l’altro io ho questo nome proprio per Il dottor Zivago).

Questo inizio è solo per spiegare ed introdurre le personalità che mi appartengono.

Mi trovo un po’ in difficoltà a descrivere le mie “facce” volendo anche apparentemente opposte.

Alla domanda “Lara chi è?” devo fare una riflessione profonda prima di rispondere perché non posso semplificarlo con concetti tipo “Yin e Yang” più facilmente riconoscibili ma realmente non del tutto affini.

Sicuramente non ho mai voluto categorizzarmi;  Sono quella persona a cui se domandi

“Che genere di musica ascolti?” probabilmente ti risponderà “ Ma che domanda è?”

oppure se sono entusiasta per aver scoperto una musica nuova te la condividerò con tutto l’amore possibile…ma la vera domanda è:

Come puoi ascoltare un genere di musica e basta? E tutte le altre sensazioni come le alimenti?

Questo piccolo discorso introduttivo è solo per spiegare le varie sfaccettature che una persona può avere…

Sul muro della mia camera c’è scritto  “IO SONO QUELLO CHE SONO… NON QUELLO CHE LA GENTE VUOLE CHE IO SIA.” Bellissima frase di Bob Marley. Esattamente questo.

Categorizzarsi vuol dire già pensare e decidere come ti devono vedere dall’esterno, semplificarlo con un concetto in modo che si riesca a capire chi sei. Ma tu non sei solo quello..

Beh.. non so voi ma per me è proprio impossibile…. Io vedo i pro e i contro in tutto e guardo da diverse prospettive prima di decidere.

Quando faccio spettacolo o foto cambio completamente in base a quello che voglio esprimere di me in quel dato momento ma questo non vuol dire che una parte rinnega l’altra.

Io sono BIMBA, io gioco e mi diverto..non avrei mai scelto certe discipline se non amassi il gioco.

Vi svelerò una cosa: l’acrobata si fa calli alle mani, lividi, lacerazioni ma è felice come un bambino che si è sbucciato le ginocchia correndo e giocando a nascondino con gli amichetti…

Come pensate sia possibile tale felicità senza una componente di gioco?

Nel mio caso è proprio solo questo.. sono d’accordo che in certi casi è più una sfida nel dimostrarsi un qualcosa però, in linea di massima, il giocare è l’atteggiamento che può mantenerti  vivo.

Sono anche DONNA e non voglio mascherare questo aspetto subordinandomi ad un certo bigottismo italiano per versante intriso di cattolicesimo e patriarcato.

La donna è tante sfumature, veramente infinite… come l’uomo realmente.  Sicuramente tra le qualità che la donna ha e l’uomo no sono la sensualità, l’eleganza e la femminilità che è anche quello che ci contraddistingue. Non credo che fingere che queste doti non facciano parte di me sia reale e sincero.

Però la sensualità o la donna non escludono la bambina almeno dal mio punto di vista.

Come non escludono la profondità…

Proprio perché sono abituata a vedere da più punti di vista sono anche esercitata a riflettere moltissimo su qualsiasi cosa.

Questo spesso mi apre la mente su svariati modi di pensare e a capire le persone quelli che mi circondano.

Segno i movimenti della Luna ma mai per “sentito dire”, prima li testo su di me ( come una specie di esperimento) e solo dopo mi permetto di dare una opinione.

A volte una foglia che cade da un albero potrebbe ispirarmi uno spettacolo.. ma perché sta esprimendo qualcosa di eterno ed importantissimo per la vita,  più del nuovo centro commerciale che stanno costruendo (Non ho niente contro i centri commerciali.. è solamente per esprimere il concetto).

Ultimo ma non meno importante c’è la “bulla” o “tamarra”. Perché? Cosa c’entra?
Beh sicuramente mostrare le proprie fragilità e doti da donna come l’infantilità, la sensualità e la sensibilità ha bisogno di un’essenza più “forte” che difende l’insieme.
La “bulla” è più che altro una necessità anche se sicuramente credo moltissimo anche in questa personalità. Riesce a riportarmi “per terra” e mi fa vedere più lucido il tutto in modo da non perdermi nelle bellezze della vita ma riesco anche, possibilmente, a concretizzarle in qualche modo.
Sostanzialmente è un po’ come la ragazza cresciuta per strada che si è tirata su le maniche ed ha tanto da dire…non è cattiva però si mostra dura perché è meglio non abbassare la guardia in certe situazioni.

Bene… forse adesso è un po’ più chiaro perché cambio spesso nei modi di esprimermi.
La realtà è che non cambio e non mento…sono esattamente tutte queste sfaccettature e molto altro.
Se non ci si blocca nella conoscenza puoi incontrare altre teorie ed imparare ancora e , quindi, essere più complesso o semplice… dipende sempre da che angolazione stai guardando la questione.

Forse la semplicità potrebbe essere il riconoscere la propria complessità…..
Ma qui apro un altro capitolo che si potrà approfondire quando sarà il momento.

Lara D’Amelia 31/05/2020